MONTATURE E  TECNICHE  PER LA PESCA IN TORRENTE

Pensando alle prime nozioni che ho appreso sulla tecnica della pesca alla trota, ho pensato fosse utile ,descrivere, per coloro che si affacciano per la prima volta in questo mondo(ma non solo), le principali montature utilizzate in questa pesca.

Si tratta di comunque di lenze base, che possono subire modifiche e varianti a seconda della situazione di pesca e delle  abitudini del pescatore

CORONA
La lenza a corona e' costituita da una catenella di pallini posizionati sul filo a distanze variabili. Questo ci permette di avere una lenza molto morbida adatta a pescare nelle buchette e correnti che si formano nelle vicinanze' di pietre sommerse.

E' una pesca che si fa' sotto canna, sorreggendo l' esca; per manovrare la lenza sono quindi necessarie lunghe  teleregolabili

Le corone di pallini si possono fare in numerosi modi:

  1. La corona di Cesano è formata da una quindicina di pallini equidistanti circa 5/6 cm ed è usata per effettuare delle passate il piu' naturale possibile in modo da non insospettire la trota. Dovremo variare lunghezza e distanza dei pallini a seconda della velocità dell’acqua, più raggruppati con corrente sostenuta e più allargati con corrente debole.
  2. La corona caricata a scalare è formata da una serie di pallini più ravvicinati verso la girella del finale e gli atri pallini a distanze aumentate man mano che si sale. Questa è la classica corona utilizzata in gara in quanto è molto rapida ad entrare in pesca ed è la più manovrabile utilizzata a risalire, cioè andando contro corrente in modo da far girare bene l’esca e renderla il piu' adescante possibile.
  3. La corona da ricerca è formata da una serie di una quarantina di pallini equidistanti raggruppati a circa 2 cm  ed ha la particolarità di essere molto morbida in acqua conferendo così movimenti molto naturali dell’esca , e vista la sua morbidezza non insospettisce troppo la trota durante l’abboccata.
  4. La corona torinese a pallini decrescenti è formata da gruppi di pallini di differente misura partendo con 5/6 pallini del 1 , 3/4 pallini del 2, 3/4 pallini del 2,25 , poi una decina del 2,5 a circa metà lunghezza poi 3/4 del 3 e 5/6 del 3.5 ,questa e’ una corona utilizzata in acque non troppo veloci dove bisogna pescare molto leggeri e con pesci molto sospettosi e quindi più difficili da ingannare.

PALLETTONE
Si tratta di una lenza molto concentrata, adatta a "SONDARE" le forti correnti delle profonde buche , questo per portare l'esca  il piu' possibile nelle vicinanze del fondo.

La forma sferica del piombo permette alla lenza di incastrarsi facilmente fra i sassi.
Per manovrare la lenza si rende quindi necessario l' impiego di canne lunghe scongiurando il rischio di noiosi incagli

SPIRALE  
La spirale di piombo e' una zavorra costruita avvolgendo del filo di piombo attorno a un grosso ago. E' una tecnica inventata dai pescatori Veneti per affrontare i larghi torrenti di fondovalle che scorrono nel territorio.
E' una pesca al lancio che si effettua appunto lanciando a monte e seguendo la lenza, che rotola sul fondo, nel suo percorso verso valle, con il filo in tensione per sentire le eventuali mangiate

PALLINA O GALLEGGIANTE
E' una pesca piuttosto anomala rispetto alle precedenti, ma molto semplice.La lenza si costruisce infilando una pallina-galleggiante, di colorazione rossa o bianca, sulla lenza madre, del diametro dallo 0.12 allo 0.16 per facilitarne il lancio, alla quale sara' legato direttamente l'amo, il tutto zavorrato con due spaccatine. La lenza, estremamente leggera, necessita, per il lancio di una canna bolognese molto morbida e un mulinello di misure ridotte, caricato con un monofilo sottile.

Il pendolino

È simile alla spirale, ma la sua particolarità è che su un’estremità del tubicino è attaccata una girella e non va montato diretto sul filo, ma vi resterà attaccato a lui tramite la sua girella, che sarà collegata al filo tramite un’altra girella con moschettone.

Il suo uso ideale è lo stesso della spirale con la differenza che sarà ancora meno propensa ad incagliarsi e si avvantaggerà di rendere una scarsa se non nulla resistenza alle abboccate dato che scorre libero sul filo , quindi la trota non sentirà quasi nessuna resistenza durante la tocca.

La costruzione: lenza madre dello 0.22; girella con moschettone (cui poi sarà collegata la girella fissata sul pendolino e il pendolino stesso); un pezzo di tubicino in gomma per ammortizzare i colpi del pendolo durante i lanci e le passate , girella doppia o tripla , finale lungo da 50 a 70 centimetri.

Tecnica: stessa della spirale.

consigli per un perfetto innesco

IL MODO IN CUI SI PRESENTA  L'ESCA  È FONDAMENTALE  PER  OTTENERE OTTIMI RISULTATI SIA SUL SELVATICO  SIA PER LE TROTE DA GARA.

LE ESCHE CHE  VENGONO UTILIZZATE  NELLA PESCA IN TORRENTE  TRA LE PIÙ DIFFUSE ABBIAMO :

LA CAMOLA DEL MIELE

IL VERME DI TERRA 

IL CAIMANO BIANCO

TUTTE MOLTO EFFICACI  PURCHÉ ADOPERATE CON UNA CORRETTA AZIONE  DI  PESCA  VEDIAMO  UNA PER UNA  NEL DETTAGLIO

camola del miele

LA CAMOLA DEL MIELE È  LA SECONDA  ESCA PIÙ  USATA PER LA TROTA DOPO IL VERME  .

PER L'INNESCO  DELLA CAMOLA USIAMO AMI PICCOLI DAL 7 AL 1O QUANDO LA CALZIAMO SINGOLARMENTE, OPPURE  AMI IMPORTANTI  DEL 4 /6 SE LA METTEREMO A COPPIA IN MANIERA CHE RISULTI UNA  "L"

LA PRIMA  CAMOLA LA FACCIAMO CALZARE TUTTA COPRENDO ANCHE LA PALETTA  DELL'AMO,MENTRE LA SECONDA LA INNESCHEREMO  FIN CIRCA LA SUA  METÀ E FAREMO IN MODO CHE LA SUA  PARTE TERMINALE  FUNGA DA ELICA PER UNA PERFETTA ROTAZIONE

verme

Senza dubbio il VERME DI TERRA è l’esca più usata

Sicuramente conosciuta da tutti i pesci.

Per innescarlo facciamo entrare l’amo dalla parte della testa del verme (è il punto che presenta un anello di colore leggermente diverso), spingiamolo fin sopra la paletta dell’amo che fungerà da fermo, facciamolo salire per un pezzo anche sul filo, la punta dovrà uscire circa metà del verme, lasciando la coda libera di muoversi

caimano bianco

Esca  molto funzionale  in torrente soprattutto su trote di recente immissione ,per quanto riguarda l'innesco ami del

n° 4/6 a gambo lungo, va innescato dalla parte della coda, lasciando che la testa e le zampette avanzino fuori dall’ amo, in modo da formare una specie di "L" che conferirà la rotazione.